Mi spiace dover esprimere il mio disaccordo con quanto detto dalla signora Ercoli Finzi a "In onda estate" del 7 Agosto 2023 su La7, eppure non posso fare altrimenti. Donne e uomini sono diversi, assolutamente si, in molti modi e aspetti. Eppure quanto detto dalla signora Ercoli Finzi, se non interamente sbagliato, è sicuramente molto impreciso. Mi riferisco alle dichiarazioni qui sotto che cito testualmente:
-Le donne hanno un'intelligenza complementare a quella degli uomini
-Le donne hanno un'intelligenza emotiva
-Le donne sono attente alle ricadute delle nostre azioni sugli altri
-Abbiamo un diverso modo di pensare: noi donne siamo capaci di vedere i problemi nel loro complesso
-Soprattutto quelli complessi, quelli che hanno una tessitura, per cui se voi tirate un filo, rovinate tutto il disegno
Donne e uomini non hanno un'intelligenza complementare, non sono solo le donne ad avere un'intelligenza emotiva e ad essere attente alle ricadute delle loro azioni sugli altri, non sono solo le donne ad essere capaci di vedere i problemi nel loro complesso e capire quale filo, se tirato, rovina tutto il disegno.
Si tende quasi sempre, troppo, a prendere una parte per il tutto. Ad attribuire caratteristiche che riteniamo "tipiche" per un certo gruppo di persone (o di cui noi siamo dotati, e di conseguenza crediamo lo siano anche altri) e ad estenderle a tutto il gruppo...poi vediamo le cosiddette eccezioni, ma le ignoriamo. Preferiamo pensare che non esistano. Eppure queste eccezioni sono quelle che ci dicono la cosa piu' importante: che cio' che ritenevamo essere all'origine della nostra regola, cio' che credevamo essere la causa e spiegazione alla radice delle nostre osservazioni,,,in realtà non lo è. Abbiamo fatto la correlazione sbagliata, solo perchè era la piu' semplice. La piu' macroscopica. Purtroppo, non quella giusta.
La signora Ercoli Finzi è sicuramente una donna che è dotata delle caratteristiche qui sopra, ma non principalmente perchè è donna (in parte forse si, ma solo per fattori secondari, non come ragione principale), bensi' per una ragione diversa. Il fatto di essere donna e di essere dotata di certe caratteristiche (come menzionato qui sopra, la capacità di comprendere le ricadute delle proprie azioni sugli altri, di vedere i problemi nel loro complesso), la porta a credere che cio' siano caratteristiche tipiche femminili, e a riconoscere e evidenziare selettivamente tali caratteristiche nelle altre donne, trovando erronea conferma della propria convinzione, e ignorando come "eccezione, "rumore di fondo" quelle donne che invece di tali "pregi" non sono dotate. Eppure esistono, e sono donne. Cosi' come esistono uomini in cui spiccano le doti qui sopra. Restando uomini. Quindi, il fatto di essere donne, il fatto di essere uomini, non è nè la causa ultima, nè la correlazione primaria con le caratteristiche menzionate. E le eccezioni, quelle che noi tendiamo ad ignorare, a non considerare nella formulazione della nostra "regola" in quanto "insignificanti", in realtà eccezioni non sono, e men che meno insignificanti: sono in realtà fondamentali, perché ci indicano che dobbiamo cercare altrove quale sia la causa ultima di certe caratteristiche.
Ci sono donne che sono attente alle ricadute delle loro azioni sugli altri, ci sono donne che sono capaci di vedere i problemi nel loro complesso, ma non perchè sono donne. M per una ragione da ricercarsi altrove, partendo da certe caratteristiche genetiche, da trovarsi trasversalmente in tutta la specie umana, che non dipendono dall'essere uomini o donne. A cio' si aggiungono ragioni di carattere esterno, di imprinting culturale, che portano certi tipi di genetica ad assimilare ed esprimere un "fenotipo" che noi associamo con il genere femminile, ma che in realtà non lo è in modo primario.
Un tema complesso che merita di essere meglio sviluppato in un altro contesto.